La sera del 5 settembre 1924 la Wolverine Orchestra, conosciuta anche con il nome di Wolverines, suona al “Cinderella Ballroom” di New York, un locale situato nei pressi di Times Square. Il concerto, il primo del gruppo nella Grande Mela, è destinato a restare nella storia, non solo per ragioni specificamente riferite alla musica. La critica musicale newyorkese, infatti, colleziona una delle più clamorose “magre” di tutti i tempi, snobbando e liquidando con sufficienza uno dei concerti maggiormente ispirati di quella che è considerata la più leggendaria white band del jazz pionieristico. Ancora oggi alcuni ritagli dei giornali dell’epoca rappresentano una efficace dimostrazione del significato concreto del termine “infortunio giornalistico” nel campo della critica musicale. Gli articoli che raccontano l’esibizione si assomigliano un po’ tutti e lasciano pensare che i pochi presenti abbiano poi cortesemente passato ai colleghi assenti le proprie superficiali opinioni sulla serata. I giudizi provocano la reazione dei musicisti presenti al concerto, primo fra tutti Red Nichols, che subissano di lettere di protesta le redazioni dei giornali. Le reazioni sono sacrosante e fondate, visto che la Wolverine Orchestra ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione del dixieland, anticipando quello che più tardi verrà definito “Chicago style”. Fin dal suo primo apparire introduce un cambiamento rivoluzionario nella struttura classica della scuola dixieland di New Orleans perché sostituisce al trombone il sassofono tenore. La band nasce nel 1923 per iniziativa del clarinettista Jimmy Hartwell, che chiama a farne parte il batterista Bob Conselman, il cornettista Bix Beiderbecke, il banjoista Bob Gillette e il pianista Dick Voynow. La formazione si completa con il sassofono tenore di George Johnson e la tuba di Ole Vangsness. Successivamente Conselman e Vangsness se ne vanno e vengono sostituiti da Bill Moore e Wilford “Min” Leibrook. Formata da giovani musicisti bianchi innamorati della musica nera, in gran parte studenti nati e cresciuti nel Middle West, la Wolverine Orchestra nasce senza particolari ambizioni e inizia a svolgere la sua attività prevalentemente nei campus. Ben presto l’ambiente musicale, più attento dei critici di New York, si accorge che il lavoro del gruppo è qualcosa di più che un semplice modo per divertirsi con la musica. Il primo ad accorgersene è il compositore Hoagy Carmichael, futuro autore di musical e di brani come Stardust o Georgia on my mind che, particolarmente impressionato da una loro esibizione, così descrive l’apporto della cornetta di Beiderbecke all’insieme: «Le note non erano soffiate, erano colpite, come un martello colpisce un gruppo di campane. Il tono aveva una ricchezza che sembrava sgorgare direttamente dal cuore… Avevo ascoltato la musica di Wagner e di altri compositori che amavo, ma le quattro note suonate da Bix mi aprirono la mente più di quanto avessi imparato sui testi». Decide anche di scrivere in collaborazione con Beiderbecke un brano per i Wolverines, Free wheeling, che in seguito viene ribattezzato Riverboat shuffle. La band ottiene la sua prima scrittura discografica dalla Gennett Records, una piccola etichetta di Richmond, nell’Indiana. Nel febbraio 1924 entra così per la prima volta in una sala di registrazione dove esegue Jazz me blues. Nell’ottobre del 1924, a poco più di un mese dalla discussa esibizione newyorkese Bix Beiderbecke lascia i compagni e se ne va per continuare con altri gruppi la sua straordinaria carriera. La formazione entra in un periodo turbolento, caratterizzato da molti cambiamenti e da qualche litigio che si conclude con la decisione di sciogliersi definitivamente nel 1925. Negli anni successivi alcuni dei numerosi musicisti che, soprattutto nell’ultimo periodo, hanno fatto parte della band tenteranno più volte di rilanciarla, costituendo band chiamate Original Wolverines, ma saranno sempre operazioni di breve durata e di scarso interesse musicale.
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