Il 19 ottobre 1967 muore New York il cinquantottenne trombonista Henderson Charles Chambers. Nato ad Alexandria, in Georgia, nel 1908 inizia a coltivare la passione per uno strumento inusuale come il trombone negli anni Venti, quando è ancora studente e suona con la banda del Morehouse College di Atlanta. Con il passare del tempo quello che sembrava un hobby diventa sempre più coinvolgente fino a quando, nel 1931, si trasforma definitivamente in un lavoro. Il primo direttore d'orchestra che gli offre un ingaggio professionale è Neil Montgomery. Per tutti gli anni Trenta la sua popolarità non va oltre i confini della Georgia dove suona con quasi tutte le orchestre impegnate nei locali jazz dello stato in cui è nato. Sono le cosiddette "territory bands", le orchestre territoriali che traggono vita e sostanza dal luogo dove sono nate e qui esauriscono il loro ciclo. La limitazione spaziale non ne diminuisce il valore, anzi. Alcune sono destinate a entrare nella storia del jazz e molte di queste schierano in vari periodi il trombone di Chambers. È il caso delle band di Doc Banks, Jack Jackson, Speed Weeb e Zack Whyte, solo per citare quelle più conosciute. Verso la fine degli anni Trenta Chambers è con l’orchestra del sassofonista Al Sears che lascia successivamente per passare a quella di Tiny Bradshaw. All’inizio degli anni Quaranta lascia la sua Georgia e se ne va a New York per suonare al Savoy Ballroom con Chris Columbus. Qui ha modo di farsi notare dalla critica e dal pubblico, suscitando consensi e stupore per il suo stile ricco di abbellimenti e sostenuto da una tecnica sopraffina. L’anno successivo viene ingaggiato da Louis Armstrong, con la cui orchestra entra per la prima volta in sala di registrazione nel 1941. Nel 1943 suona insieme a Don Redman e poi al clarinettista Edmond Hall, con il quale lavora per diversi anni. Proprio con l'orchestra di Hall accompagna il suo vecchio amico Louis Armstrong nel concerto alla Carnegie Hall dell’8 febbraio 1947, considerato uno dei migliori tra i tanti registrati dal trombettista nel corso degli anni Quaranta. Negli anni Cinquanta suona con Lucky Millinder, Count Basie, Buck Clayton, Cab Calloway, Duke Ellington e Mercer Ellington. Considerato ormai uno dei migliori trombonisti di scuola swing, rinuncia alla tentazione di dar vita a una propria orchestra e nel decennio successivo darà il suo contributo strumentale alla costruzione del mito di Ray Charles.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento