Il 30 ottobre 1970 i Moody Blues aprono con un concerto alla Festival Hall di Londra il loro nuovo tour. Il buon momento del gruppo basterebbe da solo a garantire un discreto afflusso di pubblico, ma sia per gli spettatori che per la stampa c'è un motivo d'interesse in più. I manifesti infatti annunciano tra i gruppi di supporto gli Hotlegs, protagonisti di uno straordinario successo internazionale con il brano-tormentone Neanderthal man. Successo a parte, nessuno ha mai pensato che esistessero davvero, e neppure la loro casa discografica ha mai smentito le voci che parlavano di un gruppo fantasma. La notizia dell'esibizione dal vivo, per di più in tour, suscita, quindi, una giustificabile curiosità. La formazione che si presenta sul palco comprende il batterista Eric Stewart, già dei Mindbenders, il chitarrista Kevin Godley e il bassista Lol Creme. Il trio è lo stesso che negli Strawberry Studios ha registrato per la Fontana Neanderthal man ma quello che gli spettatori non sanno è che il brano è stato davvero registrato per caso e che nessuno di loro aveva l'intenzione di dare vita a un gruppo. Il successo ha spinto la loro casa discografica a dare continuità all'esperimento. Che si tratti di un lavoro "in progress" lo dimostra anche il fatto che la formazione a tre diventerà un quartetto a metà del tour con l'ingresso in formazione del bassista Graham Gouldman e il conseguente passaggio fisso di Creme alla chitarra. La band nata per caso pubblicherà anche un album dal titolo Think school stinks. Al termine del tour gli Hotlegs si scioglieranno e il loro affiatamento sarà la base del successivo grande successo dei 10CC. Nonostante tutto la sigla servirà per firmare nel 1971 una sorta di album postumo dal titolo Songs. Sarà poi riesumata nel 1976, a cinque anni dalla scomparsa ufficiale del gruppo, come firma dell'album You didn't like it, registrato da Stewart, Godley, Creme e Gouldman, più il tastierista Mike Timoney e il violinista Baz Barker.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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