Il 26 novembre 1936 muore a Viareggio, Leopoldo Fregoli, un personaggio leggendario del varietà italiano nato a Roma il 2 luglio 1867. Attore, cantante e soprattutto trasformista, dopo aver debuttato nel varietà come macchiettista e illusionista, nel 1893 forma la Compagnia di Varietà Internazionale e, successivamente, la Compagnia Fin di Secolo nelle quali canta, recita, interpreta personaggi maschili e femminili con un susseguirsi frenetico di trasformazioni, tanto che la parola "fregolismo" diventa un termine proverbiale. Il suo successo travalica i confini nazionali per arrivare a New York, Londra, Pietroburgo, Berlino, Vienna e, soprattutto, a Parigi dove nel 1910 manda in visibilio il pubblico esibendosi peraltro un francese perfetto. Nel 1922 travolto dai debiti dovuti a investimenti sbagliati vende tutto quello che gli rimane e nel 1924 parte per l'ultima tournée in Sudamerica. Nel 1925, ancora all'apice della popolarità da' l'addio alle scene e si ritira a Viareggio la città in cui morirà una decina d’anni dopo.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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