Il 23 dicembre 1920 nasce ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, il trombonista Mario Pezzotta. A otto anni suona il bombardino nella banda del suo paese natale e nel giro di pochi anni si afferma come una sorta di bambino prodigio capace di virtuosismi inusuali per l’età. A diciassette anni inizia a suonare in vari complessi da ballo. Dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale veste la divisa militare ed entra nella Banda Presidiaria di Milano. L’8 settembre del 1943 si libera della divisa e ripara in Svizzera dove in un campo di internati costituisce e dirige una orchestra. Dopo la Liberazione rientra a Milano e trova un posto stabile nella Orchestra del Momento diretta da Aldo Rossi che lascia quando incontra Gorni Kramer, con il quale più o meno stabilmente avrà rapporti per circa un ventennio. Negli anni Cinquanta suona spesso all'Arethusa di Milano con propri gruppi e partecipa con i propri musicisti o come trombone solista nell'orchestra di Kramer a vari programmi jazzistici radiofonici e televisivi. A partire dagli anni Sessanta si esibisce spesso con un proprio sestetto ad assetto variabile ma nel quale militano soprattutto Emilio Soana, Enzo Nardini, Ettore Righello, Carlo Milano e Luigi Campioni. Alla fine del 1969 entra stabilmente nell'Orchestra Sinfonica della Rai dove rimane fino al 1980. Colpito dal morbo di Alzeihmer nel 1990 si ritira dall’attività. Muore a Bollate il 9 febbraio 2004.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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