Il 12 gennaio 1971 muore Captain John Handy, un pezzo di storia del jazz e del rhythm and blues. Il sassofonista e clarinettista si spegne a Pass Christian, in Mississippi, la città dove era nato il 24 giugno 1900. Comincia a suonare da bambino sotto la guida del padre violinista. La prima band di cui fa parte, infatti, è quella paterna, nella quale suonano altri due suoi fratelli, Sylvester al basso e Julius alla chitarra. A Captain tocca la batteria, il suo primo strumento che abbandona poi per il clarinetto. Nel 1918 si trasferisce a New Orleans dove trova un ingaggio come clarinettista nell'orchestra di Tom “Kid" Albert. Suona poi il clarinetto con quasi tutti i leader più importandi del periodo come Amos Riley, Chris Kelly, Kid Rena, John Casimir e molti altri conquistandosi una vasta popolarità. Verso la metà degli anni Venti è a capo di una propria orchestra che si esibisce con regolarità all'Entertainers’ Club, uno dei più eleganti cabaret di New Orleans. In quell'esperienza può contare su una spalla di tutto rispetto come il trombettista Red Allen. Entra poi a far parte dell'ensemble di Tut Johnson con cui suona per due anni circa a Baton Rouge. Nel 1929 si aggrega al trombettista Kid Howard e all'inizio degli anni Trenta forma i Louisiana Shakers, un gruppo di rhythm and blues che riscuote un notevole successo commerciale negli anni della depressione e nel quale Captain John Handy è solista di sax alto, strumento che da quel momento diventa il suo preferito. Pur con varie interruzioni è ancora attivo negli anni Sessanta, esibendosi sia con l'orchestra di Kid Sheik che alla testa di proprie formazioni Alla sua morte viene definito come «...uno dei migliori musicisti affermatisi in seno al New Orleans revival».
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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