Il 24 aprile 1962 muore a Roma il settantenne cantante, chitarrista e autore Romolo Balzani, uno dei più rappresentativi personaggi della canzone romana, di cui, secondo molti storici, sarebbe stato il vero creatore. Nato nel 1892, respira fin dai primi anni di vita l'aria di Trastevere dove, a sedici anni fa il suo debutto in pubblico, mettendo in scena sul palcoscenico della sala parrocchiale di San Crisogono in Trastevere un balletto con dieci amici travestiti da ballerine che scandalizza il parroco. Pian piano decide che il "rutilante mondo dello spettacolo" sarà la sua vita, anche se per sopravvivere è costretto a fare lo stuccatore. L'Alcazar e il Salone Margherita sono testimoni della crescita della sua popolarità come cantante, chitarrista e intrattenitore. Dopo la pausa imposta dalla Grande Guerra nella quale vive anche l'esperienza della prigionìa nel 1920 forma il suo primo gruppo musicale composto esclusivamente da strumenti a corda. Nella seconda metà degli anni venti nascono le canzoni che lo renderanno famoso come L'eco der core e soprattutto Barcarolo Romano. Nel 1927 costruisce uno spettacolo di musica e immagini dal titolo "Canzoni illustrate da caratteristiche proiezioni luminose" che per l'epoca è decisamente innovativo e anticipa di mezzo secolo l'evoluzione della musica dal vivo. L'anno successivo inserisce in repertorio una canzone non sua di cui s'è innamorato: è la celeberrima Nannì ('Na gita a li castelli) di Silvestri. Eclettico e disponibile accetta di interpretare il personaggio di Lipari nella versione messa in scena da Luchino Visconti di "Uno sguardo dal ponte" di Arthur Miller. Storici e critici sono concordi nel sostenere che le sue canzoni costituiscono ancora oggi il nerbo della scuola tradizionale romana ed Enzo Giannelli ha scritto che Romolo Balzani è «per la città di Roma ciò che Odoardo Spadaro è per Firenze, Amalia Rodriguez per il Portogallo, Maurice Chevalier o Edith Piaf per Parigi».
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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