Il 4 giugno 2002 gli artisti della scena hip hop newyorchese prendono posizione in difesa della scuola pubblica contro i tagli del budget decisi dal nuovo sindaco della città, Michael Bloomberg. Riuniti nell'Hip-Hop Summit Action Network decidono di fare sul serio. Russell Simmons, nell'inedito ruolo di portavoce invita i cittadini a mobilitarsi: «Qui si vuole investire più nelle prigioni che nelle scuole… Noi ci mobilitiamo perché l’educazione è la nostra priorità». Dopo le parole arrivano i fatti. Alle 14.30 del 4 giugno, un sabato viene indetta la prima manifestazione pubblica di protesta utilizzando il tam tam delle bande giovanili oltre che la diffusione di un documento davanti a tutte le scuole pubbliche. L'invito più originale è quello di Jay-Z, protagonista di un divertente e combattivo spot radiofonico nel quale, con un breve, incisivo e irridente brano, dà a tutti appuntamento nella piazza antistante il Comune di New York (la City Hall) per manifestare il dissenso nei confronti dei tagli. La manifestazione è anche la prima grande prova di forza del neonato Hip-Hop Summit Action Network, che sta discutendo se presentarsi o meno alle imminenti elezioni suppletive di novembre. L'elenco delle adesioni alla manifestazione è lunghissimo e comprende quasi tutti i nomi più prestigiosi della scena alternativa, in particolare dell'underground, del rap e dell'hip hop newyorkese: Ja Rule, Erikah Badu, Alicia Keys, Mos Def, Fat Joe, Wu-Tang Clan, Ashanti, Dead Prez, Nas, the LOX, Charli Baltimore, Lady May, Megahertz, Rah Digga, Rev. Run, Chuck D e Wyclef Jean. La manifestazione non va via liscia. Visto l'incredibile afflusso di dimostranti, ben superiore alle previsioni, la polizia tenta di contenere la folla negli spazi autorizzati non disdegnando di ricorrere alle maniere forti. Indignato, durante la sua esibizione l'ex Fugees Wyclef Jean invita il pubblico a ribellarsi alla compressione delle libertà civili. Per questa dichiarazione viene successivamente arrestato con l'accusa di aver dato il via a una lunga serie di tafferugli tra i giovani di New York e la polizia. Gli incidenti non hanno comunque gravi conseguenze se si eccettua un poliziotto ricoverato per ferite lievi.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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