Il 2 luglio 1960 il MSI, erede diretto della tradizione fascista, apre a Genova, città martire della Resistenza, il suo VI Congresso. Il partito neofascista dal 25 marzo appoggia un governo monocolore democristiano guidato da Fernando Tambroni. Le sinistre, gli antifascisti e le organizzazioni partigiane lanciano un appello alla mobilitazione in difesa della democrazia “conquistata con il sangue dei nostri martiri”, contro il “risorgere dello spettro fascista”. Da parte loro i missini si sentono forti dell’appoggio dato al governo e delle assicurazioni ricevute, in materia di ordine pubblico, dallo stesso Tambroni. A dispetto della dura repressione migliaia di persone scendono in piazza in varie città d’Italia. Ne nascono violenti scontri che vedono protagonisti, per la prima volta nel dopoguerra, i giovani, subito ribattezzati "i ragazzi dalle magliette a righe" perché in gran parte indossano le colorate magliette estive a righe orizzontali di moda quell’anno sulle spiagge. La rivolta infuria a Genova come a Reggio Emilia, a Roma come a Catania. La polizia, in difficoltà a contenere le manifestazioni fa uso delle armi. Sei manifestanti vengono uccisi nel corso degli scontri in Emilia. Il cantautore torinese Fausto Amodei dedicherà a questi fatti la canzone Per i morti di Reggio Emilia, una delle più popolari canzoni politiche degli anni Sessanta. Il lungo braccio di ferro tra antifascisti e istituzioni dello Stato avrà termine il 19 luglio quando Tambroni rassegnerà le dimissioni da capo del governo.
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