Il 17 agosto 1986 a Donington nel corso del Monsters of rock, salutati da un’ovazione e accolti dal rispetto di tutto il “popolo metallico” tornano a esibirsi in pubblico dopo quasi due anni i Def Leppard. La band di Sheffield schiera in formazione il batterista Rick Allen che riprende il suo posto dopo aver subito l’amputazione di un braccio. I suoi compagni Joe Elliott, Steve Clark, Rick Savage e Phil Collen entrano così nella storia del rock per uno straordinario atto di solidarietà, inusuale in un ambiente in cui i soldi sembrano contare più dei rapporti umani. Tutto ha inizio il 31 dicembre 1984, quando Rick Allen viene coinvolto in un grave incidente automobilistico. Al suo arrivo in ospedale ha ferite in tutto il corpo, ma, soprattutto, ha il braccio sinistro ridotto in condizioni pietose. I medici tentano il tutto per tutto, vista anche la popolarità del paziente, ma non possono evitare il peggio. Tre giorni dopo il ricovero l’arto viene amputato. In quel periodo i Def Leppard sono all’apice della popolarità, soprattutto negli Stati Uniti dove i loro dischi arrivano regolarmente al vertice delle classifiche. L’incidente a Rick Allen è di quelli che, in genere chiudono una carriera. Si è mai visto un batterista heavy metal senza un braccio? La vita deve continuare e il successo anche. I discografici propongono ai Def Leppard vari sostituti, ma Elliott e i suoi compagni prendono tempo. Vogliono prima parlarne con Rick. «Se tu sei disponibile, noi non continuiamo senza di te. Oggi la tecnica fa miracoli. Se tu ci stai t’aspettiamo. Abbiamo cominciato insieme, continueremo insieme. Ci sono cose che contano più dei soldi. Ci stai?» Il batterista ci pensa un po’ e poi risponde di sì. Quando viene dimesso, per mesi si esercita a suonare una nuova batteria con un solo braccio e con i piedi, chiedendo aiuto all’elettronica per i passaggi più complessi. Dopo un anno di faticoso lavoro è pronto. A Donington è di nuovo in concerto con i Def Leppard, dietro a una sofisticata batteria elettronica Simmons, dotata di un computer SD57. L’energia è la stessa di prima, la voglia di suonare anche.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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