Il 10 ottobre 1934 nasce ad Avezzano, in provincia de L'Aquila, il cantante e chitarrista Elio Mauro, all’anagrafe Aurelio Collacciani. Per lungo tempo per lui la musica resta soltanto un hobby da coltivare nel tempo libero che gli resta dopo il lavoro come operaio nelle Acciaierie di Terni. La svolta nella sua vita arriva inaspettatamente nel 1950 quando viene scritturato da una compagnia di varietà diretta Vichi De Roll e Anna Galento. Da quel momento lascia le Acciaierie di Terni per dedicarsi completamente alla musica. Dotato di una voce calda dall'impostazione moderna e di una buona tecnica chitarristica si adatta bene all'ambiente dello spettacolo anche perché non insegue particolari sogni di gloria. L'esperienza da operaio l'ha abituato ad accettare tutto quello che arriva senza guardare troppo per il sottile. Suona e canta con numerose orchestre ed è disponibile anche a sopportare le non sempre agevoli tournée nei locali da ballo di mezzo mondo. Proprio al ritorno da un lungo tour in terra straniera viene scritturato nel 1954 dalla Rupe Tarpea, un locale romano alla moda. Sono i tempi della "dolce vita" e Roma è un luogo d'incontro per le star hollywoodiane. Lui con la sua voce e la sua musica fa da colonna sonora ai frequentatori del suo locale, tra i quali c'è anche Ava Gardner. Proprio l'attrice, innamorata della sua musica, gli regala una chitarra d'oro. Nel 1955 vince un concorso alla RAI e inizia a cantare a Radio Roma, ma successivamente parte per un lungo tour negli Stati Uniti. Partecipa poi alla commedia musicale "Irma la dolce" con Vittorio Gassman e nel 1959 arriva secondo al Festival di Napoli cantando Padrone d''o mare. La sua popolarità è legata all’interpretazione di brani come Stella furastiera, Ave Maria no morro e, soprattutto La canzone del faro, sigla della famosa inchiesta televisiva "Viaggio nel Sud". La sua voce compare nelle colonne sonore di molti film tra cui il felliniano "Le notti di Cabiria". Muore il 29 agosto 1983.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio. Un po' come il comunismo.
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