14 novembre, 2021

14 novembre 1980 - Si uccide Beb Guérin

Il 14 novembre 1980 si uccide a Parigi il contrabbassista Beb Guérin. Nato a La Rochelle, in Francia, il 22 dicembre 1941 e registrato all'anagrafe con il nome di Bernard Guérin, dopo avere frequentato l'istituto tecnico per geometri di Nantes, nel 1964 comincia a studiare contrabbasso prima a Versailles e successivamente a Ginevra. Qui, nel 1966, inizia a suonare nel club Blue Note, accompagnando vari musicisti di passaggio. Nello stesso anno, dopo essersi trasferito a Parigi, inizia a lavorare con musicisti d'avanguardia come Barney Wilen, Don Cherry, Steve Lacy, Mal Waldron, Marion Brown, Joachim Kühn e molti altri. Alla fine degli anni Sessanta è uno dei più popolari accompagnatori e improvvisatori della capitale francese dove suona a lungo nella Intercommunal Free Dance Music Orchestra del pianista François Tusques, nei gruppi di Michel Portal e di Bernard Lubat, oltre a molte piccole formazioni come il trio con Pierre Favre e Léon Francioli e il trio di tre contrabbassi con Francioli e Barre Phillips. Lavora anche in contesti musicali diversi dal jazz, quali orchestre sinfoniche, commedie musicali e altro. Dopo il suo suicidio il 30 novembre 1980 i jazzisti parigini si danno appuntamento e gli dedicano un grande concerto commemorativo al Bobino di Parigi.


13 novembre, 2021

13 novembre 1979 - Riccardo Scamarcio, ovvero la passione per la recitazione

Il 13 novembre 1979 nasce a Trani Riccardo Scamarcio. Dopo aver lasciato gli studi liceali a soli sedici anni si trasferisce a Roma per seguire i corsi di recitazione del Centro Sperimentale non curandosi troppo delle critiche della sua famiglia. Qui è allievo di Mirella Bordoni, Mino Bellei, Marco Baliani e Nicolai Karpov. Lavora a lungo in teatro prima di debuttare in TV nella fiction "Compagni di Scuola” cui segue una partecipazione al film TV “Ama il tuo nemico 2" di Damiano Damiani. L’esordio sul grande schermo arriva nel 2003 quando Marco Tullio Giordana gli affida la parte del figlio di Alessio Boni in "La Meglio Gioventù". Nello stesso anno è tra gli interpreti dei film “Ora o mai più” di Lucio Pellegrini e “Il motore del mondo” di Lorenzo Cicconi Massi che uscirà tre anni dopo con il titolo “Prova a volare”. Nello stesso anno Luca Lucini gli offre il ruolo di Step, il protagonista di "Tre metri sopra il cielo", tratto dal romanzo di culto di Federico Moccia che segna la sua consacrazione come idolo adolescenziale e lo conferma come uno dei più promettenti attori della sua generazione. Da quel momento la sua carriera è costellata da successi in ruoli diversi che ne mettono in evidenza le capacità e la duttilità artistica.

12 novembre, 2021

12 novembre 1976 - Il primo raduno di Afrika Bambaataa

Il 12 novembre 1976, nel corso di un raduno che si svolge al Bronx River Community Center, un giovane dj del liceo Stevenson, Kevin Donovan diventa il leader della gang degli Zulu del Bronx con il nome di Afrika Bambaataa. Inizia così la lunga storia musicale (e non soltanto musicale) dell'artista che per primo con il suo lavoro ha elevato lo standard di qualità del rap portandolo fuori dai ghetti neri. Bambaataa è il primo a capire le potenzialità espressive dell'hip hop e ad adattarlo senza concessioni di principio a un gusto pubblico dal gusto più sofisticato e intellettuale.


11 novembre, 2021

11 novembre 1930 - Hank Garland, dal banjo alla chitarra

L'11 novembre 1930 a Orangeburg, nel South Carolina, nasce il chitarrista e stella del country Hank Garland. Muove primi passi nel mondo della musica suonando il banjo e solo più tardi impugna la chitarra. La sua popolarità inizia nei dintorni di Nashville come solista nel genere country e western anche se lui non disdegna frequenti incursioni nel jazz suonando con varie orchestre come quella del sassofonista Paul Howard e vari dischi di gran pregio come l'album Jazz Winds from a New Direction registrato insieme Gary Burton, Joe Benjamin e Joe Morello. Nella sua lunga carriera spazia tra i vari generi senza darsi troppi limiti e suona con grandi artisti come Elvis Presley, Charlie Parker, Patsy Cline e Roy Orbison. Muore il 27 dicembre 2004 all’età di settantaquattro anni in seguito a complicazioni causate da un’infezione nell’ospedale di Orange Park, in Florida.


10 novembre, 2021

10 novembre 1982 - Elio Petri, un attento indagatore del potere

Il 10 novembre 1982 muore Elio Petri, il regista che più di altri ha indagato nei suoi lavori il tema del potere come elemento di corrosione della vita e dell’animo umano. Nato a Roma il 29 gennaio 1929, a vent’anni è critico musicale de “l’Unità” e a ventitrè muove i suoi primi passi nel mondo del cinema lavorando come sceneggiatore con registi come Giuseppe De Santis, Carlo Lizzani e Dino Risi. Dopo aver diretto un paio di cortometraggi, nel 1961 gira il suo primo lungometraggio, "L’assassino", un poliziesco interpretato da Marcello Mastroianni che gli procura qualche guaio con la censura. Seguono "I giorni contati" con Salvo Randone nel 1962, "Il maestro di Vigevano" con Alberto Sordi nel 1963, "La decima vittima ancora" con Mastroianni nel 1965, "A ciascuno il suo" con Gabriele Ferzetti e Gian Maria Volonté nel 1967 e "Un tranquillo posto di campagna" con Franco Nero nel 1968. Nel 1970 dirige "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" con Gian Maria Volonté il primo film di quella che viene considerata la sua “trilogia sul potere” e che si completa con "La classe operaia va in paradiso" del 1971 sempre con Volonté e "La proprietà non è più un furto" nel 1973 con Ugo Tognazzi. Seguono "Todo modo" nel 1976 con Volonté, Mastroianni e Mariangela Melato e "Buone notizie" nel 1979 con Giancarlo Giannini. Il 10 novembre 1982 muore a Roma a soli cinquantatre anni mentre sta per iniziare a girare "Chi illumina la grande notte" con Marcello Mastroianni.


09 novembre, 2021

9 novembre 1929 - Bert Courtley, il jazzista prestato ai Beatles

Il 9 novembre 1929 nasce a Manchester, in Gran Bretagna, il trombettista Bert Courtley. Sorretto da una grande passione fin dall'infanzia impara da solo a suonare la tromba e soltanto successivamente si perfeziona poi prendendo saltuarie lezioni. Dopo un periodo in cui la musica è poco più di un hobby, nel 1946 ottiene la sua prima vera scrittura e inizia lavorare come professionista. Nel 1947 se ne va per la prima volta fuori dai confini della Gran Bretagna con una tournee in Scandinavia. Negli anni seguenti suona con quasi tutte le più importanti orchestre inglesi, da quella di Eric Delaney, a quelle di Vic Lewis e Cyril Stapleton. Nel 1956 dà vita a un proprio gruppo ma l'esperimento si dura soltanto otto mesi. Tra il 1957 e il 1958 suona con Don Rendell e nel 1959 entra a far parte della Woody Herman's Anglo American Band. Curioso sperimentatore accetta anche di lavorare in sala d'incisione per progetti diversi da quelli maturati nell'ambiente del jazz. Si trova così a prestare la sua tromba a vari lavori, compreso l'album Magical Mistery Tour dei Beatles nel quale spicca l'apporto della sua tromba in Penny Lane. Muore alcolizzato a quarant'anni nel 1969.



08 novembre, 2021

8 novembre 1966 - La tromba di Shorty Baker non suona più

L'8 novembre 1966 a New York muore il trombettista Shorty Baker. Ha cinquantadue anni e all'anagrafe è registrato con il nome di Harold Baker. Nato a St. Louis, nel Missouri, il 26 maggio 1914 comincia la carriera di trombettista giovanissimo e nei primi anni Trenta è considerato una sorta di ragazzo prodigio. Suona con Erskine Tate, Fate Marable, Eddie Johnson e tanti atri protagonisti della scena musicale dell'epoca. A differenza di altri solisti jazz di quel periodo, è in possesso di una solida preparazione musicale e continuava gli studi nonostante gli impegni orchestrali. Nel 1935 viene scritturato da Don Redman col quale resta più di due anni entrando poi a far parte dell'orchestra di Teddy Wilson. Successivamente passa in quella di Andy Kirk e nel 1942 diventa il trombettista d'un gruppo guidato da Mary Lou Williams, di cui diventa anche marito (il secondo). In quegli anni inizia anche a collaborare, pur se in modo saltuario, con Duke Ellington senza rinunciare a esperienze con le orchestre di Teddy Wilson, Ben Webster e Johnny Hodges. Alla fine degli anni Cinquanta per qualche tempo dà vita anche a un proprio quartetto. Suona poi con Bud Freeman e con Doc Cheatham. Nel 1966 colpito da un tumore si ritira dalle scene per potersi operare. Dopo l'intervento, torna per qualche tempo al lavoro ma alla fine la malattia vince.


07 novembre, 2021

7 novembre 1926 - Gino Latilla, un geniale figlio d’arte

Il 7 novembre 1926 nasce a Bari Gino Latilla. Suo padre è Mario Latilla, uno dei cantanti più popolari degli anni Trenta e il piccolo fin da bambino si ritaglia piccole esibizioni di contorno negli gli spettacoli di varietà l’illustre genitore. Va a scuola con profitto e non abbandona gli studi prima d’aver terminato il Liceo ma la sua passione resta la musica. Nel 1948 debutta come cantante al Teatro Manzoni di Bologna. Partecipa anche un provino alla RAI di Torino dove viene bocciato dal maestro Cinico Angelini. La delusione per il risultato negativo non lo scoraggia. Ottiene altre scritture alcune delle quali lo portano a cantare all’estero, in particolare in Germania e negli Stati Uniti. Nel 1952 il maestro Angelini torna sulla sua decisione e gli apre le porte delle sua orchestra dove si esibisce anche in duetto con Carla Boni, destinata a diventare la sua compagna anche nella vita. Con gli altri cantanti della scuderia Angelini è tra i protagonisti delle prime edizioni del Festival di Sanremo, manifestazione che vince nel 1954 con Tutte le mamme in coppia con Giorgio Consolini. La sua presenza alla rassegna sanremese continua anche quando la manifestazione cessa di essere appannaggio esclusivo del maestro Angelini. Partecipa sempre da protagonista alle edizioni del la gara nel 1957, 1958, 1959, 1960 e 1961. All'inizio degli anni Sessanta, quando sulla scena musicale italiana irrompono nuovi protagonisti e nuove mode sceglie di mettere a frutto i suoi studi extramusicali e lascia il mondo dello spettacolo per diventare dirigente RAI. Dopo mille rifiuti e altrettante smentite su un ritorno alla canzone negli anni Ottanta cede alle pressioni di chi lo invita a tornare sui suoi passi e, dopo aver fatto parte del gruppo Quelli di Sanremo, con Nilla Pizzi, Giorgio Consolini e Carla Boni, continua a esibirsi saltuariamente in spettacoli improntati alla nostalgia. Con Achille Togliani, Nilla Pizzi, e Carla Boni, è uno dei “quattro moschettieri”, gli interpreti di maggior successo della straordinaria squadra di solisti vocali dell’orchestra di Cinico Angelini, considerata non a torto la più grande “macchina di successi” degli anni Cinquanta. In quel periodo, dopo la contrapposizione aspra dell’immediato dopoguerra, la canzone ritmica derivata dallo swing e quella melodica più tradizionale sembrano trovare una sorta di punto d’incontro in un nuovo genere che i critici ribattezzeranno “melodico moderno” ma che in realtà raggruppa stili e soluzioni ritmiche spesso molto diverse tra loro, dallo slow al fox, dalla rumba al paso doble, alla beguine ecc. L’evoluzione stilistica impone interpreti all’altezza della sfida. Non è più sufficiente possedere una voce bene impostata e saperla modulare correttamente se non si ha nelle proprie corde la duttilità necessaria a cimentarsi con atmosfere, registri e colori musicali spesso molto differenti tra loro. Finisce l’epoca della specializzazione e ne inizia una nuova in cui il cantante non è più soltanto un mero esecutore alla pari tutti gli strumenti che compongono l’orchestra ma assurge al ruolo di interprete principale. Gino Latilla ha le caratteristiche necessarie per affermarsi. Dotato di una voce dall’intonazione naturale con grandi capacità d’estensione nel corso degli anni si è applicato nello studio fino a divenire uno degli interpreti italiani più preparati tecnicamente. Si dice che quando un gruppo o un solista trovatosi occasionalmente ad accompagnarlo gli chiedeva quale tonalità preferisse rispondeva: «Fate voi quella che preferite o che vi viene meglio!». Muore a Firenze l'11 settembre 2011.


06 novembre, 2021

6 novembre 1913 - Andy Gibson uno dei grandi protagonisti dell'epopea del jazz orchestrale

Il  6 novembre 1913 nasce a Zanesville, in Ohio,
Albert Andrew Gibson, destinato a divenire con il nome di Andy Gibson uno dei grandi protagonisti dell'epopea del jazz orchestrale. Da ragazzo inizia a suonare e studiare il violino e successivamente passa alla tromba. Grande arrangiatore suona con l'orchestra di Zack White dal 1922 al 1923 e poi con Blanche Calloway e i Cotton Pickers del batterista Bill McKinney. Trasferitosi a New York intorno alla metà degli anni Trenta, suona con Lucky Millinder fino a quando decide di dedicarsi esclusivamente all'arrangiamento, lavorando tra gli altri per Duke Ellington e dietro segnalazione di quest'ultimo per Charlie Barnet e Count Basie. Tra il 1937 e il 1942) è considerato uno dei migliori compositori e arrangiatori degli ultimi anni della swing era. Sono suoi gli arrangiamenti di Tickle Toe, Louisiana, The World Is Mad, Shorty George, Jump For Me, Let Me See, Apple Jump e Hollywood Jump (per l'orchestra di Count Basie) e Shady Lady, Bunny, Charleston Alley e Blue Juice (per quella di Charlie Barnet). Dal 1955 diventa direttore musicale della King Records, impegno che mantiene fino al 1960 quando si ritira. Muore a Cincinnati, nell'Ohio, il 10 febbraio 1961.




05 novembre, 2021

5 novembre 2004 – Chaka Kahn, la stella delle Pantere

Il 5 novembre 2004 esce anche in Italia Classikhan, un nuovo album di Chaka Kahn dopo molto tempo. «A volte mi chiedo chi me lo fa fare di continuare a lavorare. Questo mondo assomiglia sempre di più a un circo in cui emergono i furbi o quelli che fanno comodo alle case discografiche. Il talento musicale non serve, solo se hai una bella immagine sei funzionale al music business». Così Yvette Marie Stevens, in arte Chaka Khan, la voce femminile che, insieme ad Aretha Franklin, ha portato la musica soul nel mondo, si era sfogata in una recente conferenza stampa. L’antica militante delle Pantere Nere, però, non è un tipo da singhiozzi, rimpianti e fazzoletti umidi. Preso atto che, salvo rarissime eccezioni, le major non hanno alcuna intenzione di investire su donne che hanno superato i cinquant’anni ha deciso di fare da sola. Grazie a una piccola etichetta, la Agu-Earthsong, ha pubblicato un album considerato tra i più belli della sua lunga carriera. Accompagnata dalla London Symphony Orchestra e con un lussuoso stuolo di collaboratori tra i quali spiccano Joe Sample al piano e Sheila E. alle percussioni, Chaka Khan rilegge una serie di standard del pop e del jazz mettendo in mostra una voce e una grinta da far paura. Continua così la leggenda di Yvette Marie, una ragazza nera di Great Lakes che dopo aver iniziato prestissimo a cantare con gruppi vocali come le Crystalettes o le Shades Of Black, a sedici anni incontra il Black Panthers Movement e ne resta affascinata. La timida Yvette Marie diventa una pantera e quando viene inserita nella struttura organizzativa del movimento prende il nome di battaglia di Chaka Khan che le resterà appiccicato per tutta la vita. Nel 1972 diviene la cantante dei Rufus, sostituendo Paulette McWilliams. Ben presto la sua personalità si impone anche all'interno del gruppo che nel 1978 inizia a chiamarsi Rufus & Chaka Khan. Nello stesso anno pubblica "Chaka", il suo primo album da solista e l'esplosivo singolo "I'm every woman" che la trasforma in una star della Black Music. Il successo non le fa abbandonare la militanza nelle Pantere Nere, anzi, con una strategia decisa insieme al movimento sfrutta la popolarità per diffonderne le idee e per promuovere le campagne di aiuto e di assistenza agli emarginati dei quartieri neri. Alla fine degli anni Ottanta arriva quello che da molti è considerato il suo insuperato capolavoro: "CK", un album coprodotto da Prince, per il quale lavorano alcuni giganti della musica nera come Stevie Wonder, Bobby McFerrin e Dave Grusin. Le "Pantere nere" sono ormai un ricordo del passato, ma l'impegno di Chaka Khan contro la discriminazione e l'emarginazione non cambia. A chi la interroga sull'argomento risponde: «Ci sono idee e speranze che porti nel cuore per tutta la vita, perché esistevano prima di te e continueranno a esistere anche dopo. È forse per questa ragione che vale la pena di vivere per un'ideale».


04 novembre, 2021

4 Novembre 1961 - I canali televisivi in Italia diventano due

Il 4 Novembre 1961 iniziano le trasmissioni della Seconda rete televisiva. Ancora una volta la sua diffusione avviene in modo progressivo partendo dal nord del paese. Torino è un po’ il centro motore dell’iniziativa. Proprio nel capoluogo piemontese si inaugura nello stesso periodo un nuovo Centro Ricerca e Sperimentazione Rai in corso Giambone. Seguendo un po’ l’impostazione dei canali radiofonici, il primo canale televisivo prende il nome di "Programma nazionale" e l’altro diventa il "Secondo programma". Nello stesso anno viene nominato direttore generale Ettore Bernabei, un dirigente destinato a caratterizzare per anni, nel bene e nel male, con il suo stile e le sue scelte l’azienda. Una delle sue prime decisioni è quella di nominare, nel settembre del 1961, a direttore del telegiornale Enzo Biagi, un giovane giornalista già popolare nel mondo della carta stampata.


03 novembre, 2021

3 novembre 1953 - Azar Lawrence, dal violino al sax

Il 3 novembre 1953 nasce a Los Angeles, in California, il sassofonista e compositore Azar Lawrence. Il suo primo strumento è il violino, che imparato a suonare quando ha soltanto cinque anni. Nel 1965, dodicenne, decide di cambiare e passato al sassofono contralto. Poco tempo dopo inizia a suonare con vari musicisti locali e alla fine degli anni Sessanta entra brevemente a far parte anche del gruppo che accompagna Ike e Tina Turner. La svolta in chiave jazz della sua carriera avviene nei primi giorni del 1973 quando inizia a suonare nel gruppo di Elvin Jones. Ci resta per pochi mesi e nel maggio dello stesso anno fa già parte della band di McCoy Tyner. Nel 1974 suona anche con Miles Davis. L'anno dopo lascia definitivamente Tyner per cominciare una lunga carriera solistica costellata di grandi soddisfazioni e intervallata dalla partecipazione a qualche progetto particolare come, per esempio, la 360° Music Experience di Beaver Harris e Dave Burrell.


02 novembre, 2021

2 novembre 1951 - Alberto Cheli, quello degli Schola Cantorum

Il 2 novembre 1951 nasce a Firenze il cantante e autore Alberto Cheli. Molto attivo sulla scena musicale, quella romana in particolare, alla fine degli anni Sessanta partecipa all'avventura del gruppo Le Madri insieme al chitarrista Tony Sidney destinato poi a partecipare all'esperienza dei Perigeo. Negli anni Settanta Cheli entra a far parte degli Schola Cantorum, un gruppo vocale che ottiene un buon successo e ottimi risultati. Nel 1978, chiusa anche quella esperienza tenta la carriera solistica ottenendo un discreto successo con il brano Cavalli alati, sui segue nel 1980 la partecipazione al Festival di Sanremo con Passerà. Continua più come autore che come interprete fino al 1986 quando accetta di rientrare nel vecchio gruppo e partecipa alla formazione dei Nova Schola Cantorum.


01 novembre, 2021

1° novembre 1945 - La breve vita del New Orleans Club di Saint-Germain des Prés

Il 1° novembre 1945 in piazza Saint-Germain des Prés a Parigi apre i battenti il New Orleans Club, uno dei tanti locali che caratterizzano l'euforia del primo dopoguerra nella capitale francese. Sono antri fumosi, del tutto privi della pur minima licenza e realizzati a volte in spazi angusti. Sono però il cuore pulsante della città, quello che alimenta una straordinaria crescita di interesse e passione per ogni tipo di arte. Il New Orleans Club raduna una nutrita schiera di appassionati di jazz. Il gruppo fisso è costituito da personaggi destinati a lasciare un segno importante nella storia stessa del jazz europeo. La sua formazione base vede Claude Luter al clarinetto e al sax, Boris Vian alla cornetta, Jean Gruyer al trombone, Raymond Fol al pianoforte, Jacques Wilfrid al contrabbasso e Claude Marty alla batteria. Naturalmente ogni sera la band si arricchisce con gli apporti di altri musicisti in scatenate jam session. Come molti altri club di questo tipo, però, anche il New Orleans Club ha vita breve. Le autorità cittadine non possono tollerare il proliferare di ritrovi illegali e usano il pugno di ferro. Il locale viene chiuso dalla polizia undici giorni dopo la sua inaugurazione.

31 ottobre, 2021

31 ottobre 1984 - Indira Gandhi uccisa dalle sue guardie del corpo

Il 31 ottobre 1984 Indira Gandhi viene uccisa in un attentato messo in atto da Beant Singh e Satwant Singh due delle sue guardie del corpo di etnia sikh, una delle quali, il quarantenne Beant Singh era al suo servizio da tempo. I due attentatori si vendicano così della repressione subita da un gruppo di estremisti della comunità sikh snidati dall’esercito dopo essersi asseragliati nel Tempio d’Oro, uno dei luoghi simbolo della loro religione. Solo il giorno prima la leader indiana, più volte messa in guardia sulla possibilità di attentati nei suoi confronti, aveva dichiarato: «Non ho l'ambizione di vivere a lungo, ma sono fiera di mettere la mia vita al servizio della nazione. Se dovessi morire oggi, ogni goccia del mio sangue fortificherebbe l'India».

30 ottobre, 2021

30 ottobre 1921 - Enzo Gangemi, il cantante che si era fabbricato il microfono

Il 30 ottobre 1921 nasce a Catania il cantante Enzo Gangemi. Interprete dalla voce particolarmente adatta agli swing melodici, dopo aver debuttato giovanissimo alla radio, nel 1941 è il primo a esibirsi con un microfono nei teatri di Catania utilizzando un apparecchio che si è fabbricato da solo. Nei primi anni Quaranta, dopo l’entrata in guerra dell’Italia, con il suo gruppo musicale Ritmo Gangemi partecipa agli spettacoli organizzati per intrattenere i feriti italiani e tedeschi. Quando l’evolversi delle vicende belliche lascia presagire la sconfitta dei nazisti e dei loro alleati, dopo una lunga e fortunata tournée in Germania, decide di trasferirsi per qualche tempo in Argentina. All’inizio degli anni Sessanta torna in Italia e continua a esibirsi nei locali notturni fino alla fine degli anni Settanta.

29 ottobre, 2021

29 ottobre 1984 - Luciano Tajoli festeggia 45 anni con la canzone italiana

Il 29 ottobre 1984 Luciano Tajoli celebra i suoi quarantacinque anni di carriera con un grande concerto al Teatro Nazionale di Milano il cui ricavato è destinato a essere interamente devoluto alla Lega italiana per la lotta contro i tumori. La serata, affollata come al solito, conclude un lungo ciclo di festeggiamenti iniziato il 9 ottobre con una serie di concerti televisivi dal vivo insieme all’orchestra di Sante Palumbo prodotti da un’emittente privata toscana. Luciano, che sta vivendo un momento particolarmente felice della sua carriera, annuncia la pubblicazione del suo cinquantesimo album. Si intitola Amici miei e, oltre a una lunga serie di brani nuovi, tra cui quello che dà il titolo alla raccolta, contiene anche due originali versioni delle canzoni Vecchio Frac di Domenico Modugno e Il cielo in una stanza di Gino Paoli.


28 ottobre, 2021

28 ottobre 1925 - Isa Landi, l'erede di Gilda Mignonette

Il 28 ottobre 1925 nasce a Napoli la cantante Isa Landi, il cui vero nome è Concetta Polidoro. Fin da piccola coltiva la passione per il canto insieme alla sorella Giustina che diventerà una popolare attrice di sceneggiate con il nome d'arte di Nina Landi. Nel 1942, dopo aver superato un provino con il Maestro Giuseppe Cioffi partecipa per la prima volta alla Piedigrotta cantando E stesse rrose, un brano composto da Gigi Pisano e dallo stesso Cioffi di E.A. Mario. Nella seconda metà degli anni Quaranta canta alla radio e partecipa a numerosi spettacoli di rivista. Nel 1957 parte per gli Stati Uniti dove, con la sua voce estesa e ben modulata e con la sua interpretazione di ‘A cartulina ‘e Napule, viene acclamata come l’erede della mitica Gilda Mignonette. Tornata in Italia nei primi anni Sessanta canta ancora fino al 1965, anno in cui inizia a rallentare l'attività per occuparsi delle figlie Angela e Nunzia. Passa quindi al teatro prima nella compagnia di prosa diretta da Vittorio Viviani e nel 1980, convinta dalla sorella Giustina, alla sceneggiata napoletana.


27 ottobre, 2021

27 ottobre 1962 - La misteriosa morte di Enrico Mattei

Il 27 ottobre 1962 il bireattore privato Morane Saulnier MS.760 Paris su cui sta su tornando da Catania a Milano il presidente dell’ENI, l’ente petrolifero italiano, Enrico Mattei si schianta nelle campagne di Bascapè, un piccolo paese in provincia di Pavia, mentre durante un temporale si stava avvicinando all'aeroporto di Linate. Perdono la vita tutti gli occupanti: Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista statunitense William McHale. Scompare, così l’ex comandante partigiano che ha tentato di costruire una politica energetica italiana non subalterna agli interessi delle grandi compagnie petrolifere. Secondo alcuni testimoni, tra cui c’è il contadino Mario Ronchi che più avanti ritratterà la testimonianza, l'aereo sarebbe esploso in volo. Nonostante i dubbi la pratica viene archiviata come “incidente”. Per molto tempo però aleggia il mistero sulle dinamiche di quel bireattore che il 27 ottobre 1962 precipita in fiamme portando con sé Mattei. Non tutto quadra nella descrizione dell’evento come “incidente” e il sostituto procuratore di Pavia, Vincenzo Calia giungerà anni dopo vicinissimo alla soluzione del caso. Il problema è che l'ipotesi dell'attentato, pur da lui formulata, non riesce a essere compiutamente provata. Scrive il magistrato che «L'esecuzione dell'attentato venne pianificata quando fu certo che Enrico Mattei non avrebbe lasciato spontaneamente la presidenza dell'ente petrolifero di Stato», ma non si sposta da lì. La sua indagine non chiarisce chi avrebbe compiuto il sabotaggio dell'aereo e soprattutto sulla base di quali ordini e dati da chi. Calia fa un gran lavoro d’investigazione ma non riesce a costruire compiutamente il suo castello accusatori salvo intuire le responsabilità di uomini dell'Eni e degli organi di sicurezza dello Stato sia nell’attentato che nei depistagli e manipolazioni varie che impediscono di arrivare alla verità.

26 ottobre, 2021

26 ottobre 1940 - Gary Lee Bartz: non chiamatemi jazzista...

Il 26 ottobre 1940 nasce a Baltimora, nel Maryland, il sassofonista e clarinettista con qualche esperienza anche al pianoforte Gary Lee Bartz. Fin dall'infanzia si appassiona al jazz ascoltando le prime incisioni di Charlie Parker e Dizzy Gillespie. A undici anni si fa regalare dai genitori un sassofono contralto e dopo qualche anno di studio inizia a esibirsi in diverse sale da ballo. Trasferitosi a New York all'età di diciassette anni frequenta la Juilliard School Of Music e suona in jam session con Lee Morgan, Freddy Hubbard e altri. Torna poi nella sua città natale per frequentare i corsi del Peabody Conservatory Professional. All'inizio degli anni Sessanta diventa popolarissimo tra gli appassionati di jazz suonando prima con Max Roach e poi con Art Blakey. Nel 1967 registra con Jimmy Owens, Albert Dailey, Richard Davis e Billy Higgins, Libra, il primo album pubblicato con il suo nome. L'anno dopo torna con Roach, pur non disdegnando varie collaborazioni con McCoy Tyner e Blue Mitchell. Nell'agosto del 1970 viene chiamato da Miles Davis a far parte del suo gruppo in sostituzione di Wayne Shorter. Bartz è il fondatore del "Ntu Troop", un gruppo che negli anni Settanta ottiene un buon successo internazionale il cui nome è tratto dalla filosofia bantù e indica l'unione di tutte le forze appartenenti al mondo spirituale e a quello sensibile. Influenzato da Sonny Rollins e, per il modo di suonare il sassofono soprano, da John Coltrane, è dalle sonorità elettriche e si muove tra i generi senza preoccuparsi troppo del rispetto della tradizione. Per molti anni ha rifiutato di farsi chiamare "jazzista" ritenendo il termine "jazz" troppo restrittivo per definire compiutamente la sua musica.