14 giugno, 2022

14 giugno 1947 - Donatella Farinelli, in arte Angelica

Il 14 giugno 1947 a Castelleone, in provincia di Cremona nasce Donatella Farinelli, destinata a conoscere una breve stagione di notorietà come cantante con il nome d'arte di Angelica. Disegnatrice edile inizia giovanissima a esibirsi partecipando a vari concorsi per nuovi talanti. In uno di questi viene notata da Luciana Medini, talent scout della Radio Records, un'etichetta distribuita dall'Ariston, che le offre il promo contratto discografico. Nel 1969 interpreta Improvviso la sigla del programma televisivo "Pianofortissimo", condotto da Walter Chiari e Alida Chelli. L'anno dopo partecipa al concorso radiotelevisivo "Un disco per l'estate" con la canzone Con il mare dentro agli occhi. Nel 1972 è al Festival di Sanremo con Portami via e pubblica il primo album della sua carriera. Il suo successo dura lo spazio di un... innamoramento. Si innamora, si sposa e dopo la nascita dei due figli decide di abbandonare l'attività musicale e tornare al suo paese natale.


13 giugno, 2022

13 giugno 1931 - George Arvanitas, il pianista di Marsiglia

Il 13 giugno 1931 nasce a Marsiglia il pianista George Arvanitas. Inizia prestissimo a studiare musica e si dedica al jazz. Proprio nei club della sua città natale ha cl'occasione di farsi le ossa suonando con personaggi di primo piano come Don Byas, Buck Clayton, James Moody. Nel 1952 arriva a Parigi si fa notare per le sue qualità suonando con la maggior parte dei musicisti statunitensi di passaggio nei più famosi ritrovi degli appassionati di jazz come il Club St. Germain, il Trois Mailletz, il Tabou o il Blue Note. Sia da solo sia in trio con Charles Soudrais e Jaky Samson svolge un'intensa attività tanto nei club della capitale francese che sui palcoscenici di provincia. Nel 1959, l'Accademia del Jazz gli conferisce il Prix Django Reinhardt. Nei primi anni Sessanta se ne va negli Stati Uniti per la prima volta. Apprezzato anche oltreoceano ci tornerà più volte nel corso della sua carriera e soggiornerà a lungo a New York. Muore il 25 settembre 2005 nella regione parigina.


12 giugno, 2022

12 giugno 1970 - Janis Joplin con l'ultima band

Il 12 giugno 1970 a Lexington, nel Kentucky, Janis Joplin si esibisce per la prima volta con quella che sarà la sua terza e ultima band, la Full Till Boogie Band, la cui formazione vede John Till alla chitarra Richard Bell al pianoforte, Ken Pearson all'organo, Brad Campbell al basso e Clark Pierson alla batteria. Si chiude così la storia del precedente gruppo ad assetto variabile presentato sui manifesti con vari nomi: Kozmic Blues Band, The Janis Revue e The Main Squeeze. Janis sta attraversando un periodo complicato. Come se non bastasse sulla sua testa piove anche una denuncia per linguaggio blasfemo comminatagli dalla polizia di Tampa al termine di un concerto. La ragazza sembra entrata in un processo autodistruttivo senza ritorno condito da alcol e sostanze varie. Nessuno lo sa, ma ormai la sua corsa sta per finire. Durante la registrazione dell'album Pearl, nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1970, Janis Joplin muorirà in una camera dell'Hotel Landmark di Hollywood. Muore sola, nonostante il successo e la disponibilità a dare tutto di se stessa, nonostante l’amore regalato a uomini e donne in rapporti spesso consumati troppo in fretta. Il succo della sua vita è nascosto nella dichiarazione fatta dopo un concerto: «Mi sento come se avessi fatto l'amore con migliaia di persone e adesso so che devo tornare a casa da sola».


11 giugno, 2022

11 giugno 2004 - Eminem contro la Apple

La musica di Eminem non è a disposizione della pubblicità. Così può essere sintetizzata la notizia diffusa da molti giornali l'11 giugno 2004. Il rapperone bianco di Detroit, che non ha mai concesso a nessuno la possibilità di usare la sua musica per promuovere prodotti, ha deciso di citare la Apple per l’uso non autorizzato di un suo brano a fini pubblicitari. La causa, che si preannuncia aspra e interessante, riguarda una serie di spot andati in onda su canali televisivi come MTV e sul sito web della compagnia. Il brano oggetto della contesa è Lose yourself che nel video pubblicitario è interpretato da un bambino di dieci anni. Eminem intenderebbe chiedere un risarcimento di dieci milioni dollari. Non è la prima volta che un artista contesta l’uso di proprie canzoni per la pubblicità. Tra le cause più famose prima di lui ci sono quella di Tom Waits contro una casa produttrice di patate fritte e degli ZZ Top contro la Mitsubishi Motor.



10 giugno, 2022

10 giugno 1898 - Octave Crosby, il batterista che divenne pianista

Il 10 giugno 1898 nasce a New Orleans, in Louisiana, il pianista Octave Crosby. Il suo primo strumento è la batteria e proprio in veste dì batterista debutta ancora giovanissimo con Louis Dumaine. Successivamente comincia a pigiare i tasti del pianoforte sotto la guida della madre e della pianista Camilla Todd. All'inizio degli anni Venti viene nuovamente scritturato da Dumaine, questa volta in veste di pianista, per suonare al Bungalow e al West End di New Orleans. Dopo aver fatto parte del gruppo di Herb Morand, si esibisce come solista in diversi locali della città, compresi i teatri Dauphine e Lyric nei quali accompagna i film muti. In seguito si unisce a Gus Metcalf con il quale effettua una tournee nell'Arkansas. Rientrato a New Orleans suona al Bull's Club con Chris Kelly e poi sul battello Susquehanna con Buddy Petit. Nel 1925 torna con Herb Morand per un tour nello Yucatan, in Messico. Al suo ritorno a New Orleans viene scritturato prima da Kid Rena e poi da Oscar Celestin, nella cui orchestra si alterna con Jeanette Kimball. Nel dopoguerra, quando Oscar Celestin ottiene un importante ingaggio al Paddock Lounge, Octave Crosby diventa il suo pianista titolare. A partire dal 1954 registra vari dischi a proprio nome.


09 giugno, 2022

9 giugno 1978 - Siouxsie & The Banshees firmano per la Polydor

Il 9 giugno 1978 Siouxsie & The Banshees firmano il loro primo contratto discografico. Alla band nata quasi per caso sull'onda dell'entusiasmo per i Sex Pistols si apre quindi il mondo del music business. La loro musica, così diversa dall'hardcore tipico dei gruppi emuli dei Pistols si nutre di suggestioni scure, con atmosfere tenebrose, sonorità cupe e distorsioni snervanti rese ancor più particolari dalla voce profonda della leader Siouxsie Sioux, all'anagrafe Susan Janet Dallion. Accanto a Siouxsie e Steve “Bailey” Severin la formazione non è più quella dei giorni del debutto. Se ne sono andati, infatti, il chitarrista Marc Pirroni, sostituito prima da Peter T. Fenton e poi da John McKay, mentre Kenny Morris ha preso il posto alla batteria lasciato libero da Sid Vicious, divcentato il bassista dei Sex Pistols. Per un breve periodo al gruppo si unisce anche il bassista Steven De Ville. Due mesi dopo aver firmato il contratto discografico con la Polydor pubblicano il loro primo singolo Hong Kong garden che scala le classifiche di vendita britanniche fino al settimo posto. Nel dicembre dello stesso anno esce l'album The Scream, il primo di una lunga e fortunata storia.


08 giugno, 2022

8 giugno 2007 - Muore il regista di Drive In

L'8 giugno 2007 muore a Milano dopo una lunga malattia il regista televisivo Beppe Recchia, considerato uno dei grandi innovatori della televisione italiana. Nato a Piacenza il 21 maggio 1934 dopo essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma viene assunto in RAI nel 1960. Curioso sperimentatore e amante della moderna comicità televisiva nel 1976 tiene a battesimo Roberto Benigni nel discusso programma "Onda libera". Successivamente sceglie di prestare il suo contributo alla nascita dell'emittenza televisiva privata e commerciale debuttando su Telebiella e passando successivamente a TeleradioCity e poi a Telealtomilanese e Antenna 3. Nel 1984 viene assunto dalle reti Fininvest dove firma una lunga serie di successi a partire dalla leggendaria "Drive In" che inaugura un sodalizio con Antonio Ricci destinato a consolidarsi poi anche in varie edizioni di "Striscia la notizia". Nel 2006 cura la regia di "Colorado Café live". Per questa ragione il giorno dopo la sua morte viene diffusa una puntata in replica della stessa trasmissione a lui espressamente dedicata.

07 giugno, 2022

7 giugno 1912 - Jacques Helian, un direttore con i fiocchi

Il 7 giugno 1912 nasce a Parigi il direttore d'orchestra Jacques Helian. Figlio di padre armeno di madre francese studia fin da piccolo sassofono e clarinetto con il grande Raymond Legrand che ha sposato sua sorella. Dopo aver suonato in quasi tutti principali gruppi francesi degli anni Trenta, da quello di Raymond Legrand, ai Vagabonds du Jazz, a quelli di Jo Bouillon e Ray Ventura, nel 1938 forma una propria orchestra. Incarcerato nel periodo dell'occupazione nazista e deportato, torna dalla prigionia nel 1944 e dà vita a una nuova formazione. Muore il 30 giugno 1986.


06 giugno, 2022

6 giugno 1925 - Al Grey, trombone dell'età di mezzo

Il 6 giugno 1925 nasce a Pottstown, in Pennsylvania, il trombonista Al Grey, il cui vero nome è Albert Thornton Grey. Considerato oggi come uno dei migliori trombonisti dell'età di mezzo della storia del jazz, si fa conoscere verso la fine degli anni Quaranta nell'orchestra di Lionel Hampton e poi nel decennio successivo nei gruppi di Dizzy Gillespie e di Count Basie con cui resta fino al 1961. Il suo esordio avviene nel 1945 con l'orchestra di Benny Carter dalla quale se ne va per passare alla formazione di Hampton che gli dà la popolarità. Dopo un breve periodo di permanenza nel gruppo di Sonny Parker entra nell'orchestra di Gillespie confrontandosi con le esperienze dei protagonisti del be bop. Successivamente entra a far parte della sezione dei tromboni di Count Basie, accanto a Henry Coker e Benny Powell, in un periodo in cui l'orchestra, dopo aver modificato gran parte dello organico, sta portando a termine una sorta di "rifondazione" formale ed estetica. La novità dei temi eseguiti e la limpidezza del nuovo sound appoggiano anche sul fraseggio di Grey, cui il leader affida numerose parti solistiche. Uscito dall'orchestra di Basie nel 1961 ci rientra però in varie occasioni. Muore il 24 marzo 2000.


05 giugno, 2022

5 giugno 1959 - Lawrence Marrero, tra banjo e chitarra

Il 5 giugno 1959 muore il banjo-chitarrista Lawrence Marrero. La sua vita si conclude a New Orleans, in Louisiana, la città dove è nato il 24 ottobre 1900. Figlio del leggendario contrabbassista Billy Marrero e fratello di Eddie, John e Simon, comincia a suonare da ragazzo sotto la guida del padre e del fratello maggiore John. Ottiene il suo primo importante ingaggio nel 1919 in seno alla Camelia Band di Wooden Joe Nicholas e nel 1920 forma la Young Tuxedo Orchestra con Sam Hall, Paul Ben, Louis Cottrell, Paul Barnes, Cie Frazier e il fratello Eddie. Suona poi con Chris Kelley. Nel 1927, dopo la morte di Kelley, se ne va al Lyric Theatre con l'orchestra di John Robichaux. Verso la fine degli anni Venti è nella formazione della Nola Band di Peter Lacaze. Durante gli anni della depressione suona con George Lewis e successivamente si esibisce allo Harmony Inn sempre con la jazz band di Lewis. Nel 1942 viene scritturato da Bunk Johnson che ha da poco rilevato la formazione di George Lewis. Con questa formazione Marrero suona ininterrottamente fino al 1955 registrando molti altri dischi considerati tra i migliori del New Orleans Revival.


04 giugno, 2022

4 Giugno 1999 - Il ritorno di John Frusciante

Il 4 Giugno 1999 esce Californication l'album che segna il ritorno di John Frusciante nei Red Hot Chili Peppers e che rilancia la visionaria immaginazione dei peperoncini rossi. Grazie anche a un video fortunato e pluriprogrammato i Red Hot Chili Peppers, in forma smagliante con un sound rinnovato ma non banale, vendono quindici milioni di copie e conquistano le nuove generazioni garantendosi altri anni di popolarità e successo. Questa volta non sembra un fuoco di paglia, visto che l'anno precedente con By the way hanno saputo regalare nuove emozioni con la loro impareggiabile mescola di funky, melodie in puro stile Sixties e rock robusto, espressione di un talento che non ha ancora finito di stupire. A vent'anni dall'inizio della loro avventura mantengono una freschezza che nasce solo dalla voglia di non farsi travolgere dalla ripetitività dei riti del rock. In mezzo a tanta musica di plastica i peperoncini rossi dal vivo sanno regalare emozioni vere, perché il sogno è sempre lo stesso: «Ora mi sdraio per dormire/e prego che il funk mi porti fuori/ma se dovessi morire nel sonno/Signore concedimi un ultimo rock nudo».


03 giugno, 2022

3 giugno 1951 - Deniece Williams , una voce da soul

Il 3 giugno 1951 nasce a Gary, nell'Indiana Deniece Williams. Registrata all'anagrafe con il nome di Deniece Chandler, come molti grandi interpreti della musica nera inizia fin dal piccola a cantare nel coro della sua chiesa e dal gospel passa poi al soul negli anni Sessanta. Pur avendo pubblicato il suo primo disco Love is tears nel 1967 riesce ad affermarsi solo nella seconda metà degli anni Settanta, dopo aver fatto parte delle Wonderlove, il gruppo vocale d'accompagnamento di Stevie Wonder. Liberatasi della tutela ingombrante di Wonder Deniece può finalmente dedicarsi alla carriera da solista e nel 1976 con l'aiuto di Maurice White, leader degli Earth, Wind and Fire, pubblica l'album This is Niecy e, soprattutto, il singolo Free che, nonostante i non eccezionali risultati in patria, la trasforma in una delle interpreti più popolari del momento in Gran Bretagna. Dopo il modesto album Song bird nel 1978 ottiene un grande successo in coppia con Johnny Mathis con il singolo Too much too little too late e con l'album That's what friends are for. Nello stesso periodo ottiene grandi soddisfazioni anche come autrice e alcune sue canzoni arrivano al successo nell'interpretazione di altri artisti come gli Emotions, Frankie Valli, gli Whispers e altri. Negli anni successivi continua ad alternare successi come cantante e come autrice.


02 giugno, 2022

2 giugno 2007 - Laura Pausini, prima donna a San Siro

Il 2 giugno 2007 Laura Pausini è la prima cantante solista di sesso femminile a esibirsi nel gigantesco catino dello stadio "Meazza" di San Siro a Milano. In una serata fredda e carica di pioggia quella che è considerata la cantante italiana più popolare nel mondo canta in italiano, francese, inglese, spagnolo e portoghese. Il suo concerto si apre con una dedica, anzi tre: «Questa per me è la prima volta a San Siro, sono orgogliosa di anticipare le colleghe italiane che verranno su questo palco... questo concerto è dedicato alla nonna, alla mia amica Antonella e alle donne che hanno due palle così». Antonella è Antonella Russo, una ventitreenne uccisa un mese prima dal convivente della madre, un uomo violento e che lei aveva denunciato, alla vigilia della laurea e con il biglietto del concerto della Pausini in tasca. La festa comincia alle 21.10 quando di fronte ai settantamila presenti la cantante sbuca da una botola su un palco semplice e articolato, multidimensionale, largo 70 metri, con un maxischermo di 90 e senza troppi trucchi. Si concede al pubblico con generosità scherzando sui brividi e sul freddo, definendo le gocce della pioggia «lacrime di gioia del cielo».


01 giugno, 2022

1° giugno 1974 - Quando Rick Wakeman lasciò gli Yes

Il 1° giugno 1974 arriva al vertice della classifica dei dischi più venduti l'album Journey to the centre of the earth, il secondo da solista di Rick Wakeman, fino a quel momento tastierista degli Yes da poco premiato dalla critica come “miglior tastierista rock del mondo”. Nell'album, registrato dal vivo il 18 gennaio 1974 alla Royal Festival Hall di Londra, il geniale e talentuoso musicista è accompagnato dalla London Simphony Orchestra e dall'English Chamber Choir, diretti da David Measham, con la voce narrante dell’attore David Hemmings. Journey to the centre of the earth è una vera e propria sinfonia per tastiere, sintetizzatori, orchestra, coro e voce narrante. Trincerato dietro la sua pila di tastiere, tra cui un organo Hammond, un sintetizzatore Moog, un pianoforte Rhodes e un Mellotron, Wakeman, con i suoi lunghi capelli biondi e il mantello svolazzante, è considerato una sorta di “stregone delle tastiere” e uno dei personaggi più emblematici della capacità del “progressive” degli anni Settanta di fondere senza imbarazzi tutte le correnti musicali che l’hanno preceduto. Il successo di Journey to the centre of the earth, che segue di un anno la buona accoglienza riservata al suo primo lavoro The six wives of Henry VIII, lo convincono a chiudere la sua collaborazione con gli Yes e a continuare sulla strada della ricerca solistica. Proprio il 1° giugno 1974, in concomitanza con la conquista della prima posizione nella classifica delle vendite annuncia la separazione dal gruppo. In estate terrà un concerto al Cristal Palace Garden con l'accompagnamento di ben centodue persone tra musicisti e coro e alla fine del 1974 la critica lo eleggerà per la seconda volta consecutiva “miglior tastierista del mondo”. La separazione dagli Yes non sarà definitiva.


31 maggio, 2022

31 maggio 1930 - Clint Eastwood, un pistolero da Oscar

Il 31 maggio 1930 nasce a San Francisco Clint Eastwood. Cresce negli anni della Depressione e vagabonda per gli Stati uniti al seguito della famiglia incontrando il cinema relativamente tardi. Accade nel 1954 quando, ventiquattrenne, partecipa a un provino per la Universal che gli offre un contratto da 75 dollari a settimana. Ottiene piccoli ruoli in vari film prima di essere scelto per la parte del cow boy Rowdy Yates nei telefilm western della serie “Rowhide”. Una delle tante leggende nate sul western all’italiana racconta che quando Sergio Leone lo sceglie per il ruolo di protagonista del suo film "Per un pugno di dollari" Clint Eastwood sia ormai praticamente fuori dal cinema, non veda un set da almeno cinque anni e lavori a tempo parziale presso un distributore di benzina. La storia è suggestiva ma probabilmente inventata. Leone lo sceglie dopo aver scartato per rifiuti o per le richieste eccessive una lunga fila d’attori che comprende Rory Calhoun, Richard Harrison, Henry Fonda, Charles Bronson e James Coburn. Reduce dal successo dei telefilm della serie “Rowhide” Clint Eastwood viene proposto al regista da Claudia Sartori dell’agenzia “William Morris” di Roma. Leone alla fine lo chiama. Con la sua faccia spigolosa, gli occhi taglienti e il mezzo sigaro stretto tra le labbra diventa il perfetto protagonista del nascente “western all’italiana”. Dopo il successo di "Per un pugno di dollari" arrivano "Per qualche dollaro in più" e "Il buono, il brutto e il cattivo", il film che conclude la cosiddetta “trilogia del dollaro” di Sergio Leone. Da quel momento si toglie il poncho e non lavora più con nessun altro regista italiano. L’uomo senza nome sceglie di cavalcare altrove. Dopo il successo mondiale regalatogli dai western all’italiana fonda una propria casa di produzione e interpreta moltissimi film di successo di vari generi. A partire dal 1971 esordisce alla regia con il film "Brivido nella notte". Nel 1989 vince il Golden Globe come miglior regista per "Bird" e nel 1993 vince ben due Oscar, per il miglior film e per la migliore regia, con il western "Gli spietati". Nel 2000 riceve il Leone d'oro per la carriera alla Mostra del Cinema di Venezia e nel 2005 il suo "Million Dollar Baby" vince il Golden Globe per la regia e due Oscar per il miglior film e per la migliore regia. Nel 2007 sorprende pubblico e critica con la quasi contemporanea realizzazione i due film, "Flags of our fathers" e "Lettere da Iwo Jima" che raccontano la battaglia di Iwo Jima dal punto di vista sia dei soldati alleati e che da quello dei combattenti giapponesi.

30 maggio, 2022

30 maggio 1930 - Dave McKenna, un eclettico talento del piano

Il 30 maggio 1930 nasce a Woonsocket, in Rhode Island, il pianista Dave McKenna. Sua madre è pianista e violinista e il padre batterista. Fin da bambino viene avviato agli studi musicali perfezionandosi poi a Boston sotto la guida di Sandy Sandiford. Nel 1949 insieme a Boot Mussulli entra a far parte del gruppo del sassofonista Charlie Ventura. L'anno dopo si unisce all'orchestra di Woody Herman mettendosi in evidenza come pianista dallo stile elegante e raffinato assai simile a quello di Teddy Wilson che è sempre stato il suo principale ispiratore. Successivamente suona di nuovo con Ventura e poi con Gene Krupa. A partire dalla fine degli anni Cinquanta suona e incide con un gran numero di gruppi spesso assai diversi l'uno dall'altro. Il suo pianoforte passa da Phil Woods a Ruby Braff, da Bobby Hackett a Zoot Sims, da Max Bennett a Urbie Green a conferma del suo straordinario eclettismo. Non mancano anche esperienze soliste di notevole spessore e interesse. Muore nella natale Woonsocket il 18 ottobre 2008.


29 maggio, 2022

29 maggio 1929 - Sandy Mosse, tra Stati Uniti ed Europa

Il 29 maggio 1929 nasce a Detroit, nel Michigan, il sassofonista e clarinettista Sandy Mosse. A soli dieci anni inizia a studiare clarinetto e a quattordici, nel 1943, a Chicago, studia con Buck Wells prima di entrare nel prestigioso Chicago Music College. Qualche tempo dopo inizia a collaborare, in qualità di arrangiatore, per un gruppo formato da Bill Russo. Dopo aver lavorato con Jimmy Dale e Jay Burkhart si stabilisce in Europa. Fra il 1951 e il 1953 a Parigi ha occasione di suonare con personaggi come Henry Renaud, Django Reinhardt e Wally Bishop. Nel 1953 torna negli Stati Uniti e suona per qualche mese con Chubby Jackson e Bill Russo. Alla fine dell'anno entra a far parte dell'orchestra di Woody Herman con cui rimane diverso tempo e nel 1956 passa a quella di Maynard Ferguson. Nel 1958 suona con Buddy Rich e nel 1959 con Ray Eberle. In seguito è attivo fra gli Stati Uniti e l'Europa. Muore il 1° luglio 1983 ad Amsterdam, in Olanda.


28 maggio, 2022

28 maggio 2007 - Quando si riunirono i Police

A trent'anni dal debutto e a quasi ventuno dal loro scioglimento di fatto (la band non ha mai annunciato la separazione in modo ufficiale) tornano e esibirsi su un palco i Police. Lo fanno il 28 maggio 2007 a Vancouver con un concerto che apre di fronte a ventimila spettatori entusiasti il tour mondiale del trio composto da Sting, Stewart Copeland e Andy Summers. La scaletta dell'esibizione sembra fatta apposta per esaltare i fans della prima ora e anche i giovanissimi accorsi in gran numero al'evento. Da Message in a bottle a Roxanne, Synchronicity, Every little thing she does is magic, Every breath you take, When the world is running down, Spirits in the material world Sting e compagni ripercorrono la storia musicale di un gruppo che lasciato un segno importante nella storia del rock internazionale. Con oltre un milione e settecentomila biglietti già venduti alla data del debutto il Police Tour è senza alcun dubbio l’evento più grande dell’anno. Ad accompagnare il ritorno c'è anche la pubblicazione da parte della A&M di una raccolta intitolata semplicemente The Police, che comprende tutti i grandi successi dei loro cinque album da studio insieme a un pugno di singoli compresi Fall out, il disco del loro debutto. Sting ha annunciato anche che una parte del ricavato del tour andrà a WaterAid, organizzazione non governativa fondata nel 1981 con lo scopo di contribuire a sconfiggere la povertà nel mondo attraverso il miglioramento della fornitura sicura dell’acqua potabile, servizi igienici e l’educazione all’igiene.



27 maggio, 2022

27 maggio 1927 - Il Café Chantant per Sacco e Vanzetti

Il 27 maggio 1927 il duo Ambro's - Ferraro compone la drammatica canzone Lettera a Sacco p’o figlio suio dedicata alla vicenda dei due anarchici Sacco e Vanzetti. «Mai vivendo l'intera esistenza avremmo potuto sperare di fare così tanto per la tolleranza, la giustizia, la mutua comprensione fra gli uomini». Questa frase, rivolta da Bartolomeo Vanzetti alla giuria che lo condanna alla pena capitale fa il giro del mondo grazie agli artisti del Café Chantant. Gran parte degli esponenti più conosciuti della canzone napoletana degli anni Venti si mobilitano infatti per Sacco e Vanzetti, i due anarchici italiani condannati a morte innocenti. Lo fanno con coraggio e determinazione sia in Europa che al di là dell'oceano trasformando gli spettacoli delle loro tournée nordamericane in vere e proprie iniziative di solidarietà. Come in una sorta di passaparola solidale le vedette del café chantant made in Napoli cantano brani come Mamma sfurtunata (‘A seggia elettrica) («...ma chella mamma s’accurgette subito/ca n’copp’a seggia elettrica ‘o figlio jeva a murì...) che porta la firma illustre di Ermete Giovanni Gaeta, meglio conosciuto con lo pseudonimo di E.A. Mario. Più ricca di implicazioni politiche è proprio Lettera a Sacco p’o figlio suoio, («...e mo chistu volo se spezzate/dimostra chi è nucente, tu me muore...») scritta dal duo Ambro's-Ferraro e incisa anche su disco da Alfredo Bascetta. Dedicata a Sacco e Vanzetti è anche Lacreme ‘e cundannate, («... sta tutt’o munno sano arrevutato/pe’ Sacco e Vanzetti cundannate...») un brano che all’epoca del processo e della condanna a morte viene eseguito dalla bellissima “sciantosa e canzonettista” Gilda Mignonette nei suoi spettacoli. Nei giorni che precedono l’esecuzione Sica e Ferraro compongono E figlie 'e nisciune mentre quando tutto è finito Imella e Bascetta firmano Core nun chiagnere, una melodia malinconica che chiede di non smettere di sperare nella ricerca della verità.



25 maggio, 2022

25 maggio 2002 – Quando i Sex Pistols tornarono per soldi

Per soldi, soltanto per un ricco gruzzolo di sonanti sterline, i Sex Pistols tornano sulle scene. All'inizio di febbraio, quando le prime voci della possibile reunion avevano cominciato a circolare con insistenza i fans avevano sperato sotto sotto in una boutade destinata a concludersi in nulla dopo il sonoro "no" di almeno uno dei componenti della band. Il 25 maggio 2002 la notizia viene invece confermata nel modo peggiore. L'occasione del "Giubileo della Regina", con la sua corte dei miracoli nutritissima di dinosauri del rock, ingloba così anche la storica punk band formata da John Lydon (alias Johnny Rotten), Steve Jones, Glen Matlok e Paul Cook. Alla riunione del gruppo, la seconda dopo quella, già per molti versi imbarazzante, del 1996, l'universo mediatico britannico, e non solo, assegna addirittura un ruolo di primo piano nella costruzione di un evento partito stancamente e proseguito con notevole fatica. Scandita da una pianificazione perfetta la macchina si mette in moto. Lunedì 27 maggio viene distribuito in tutti i negozi, per l'ennesima volta, il singolo della loro storica e devastante versione di God save the Queen, trasformata negli anni in un reperto patetico di una band incapace di interpretare con dignità il proprio mito. Attorno agli ex ragazzi terribili si sta muovendo, infatti, l'infernale macchina mediatica che cerca di costruire vari motivi destinati a caricare d'interesse il Giubileo della Regina britannica. Ripuliti dalla polvere i simboli di un'antica ribellione generazionale vengono così utilizzati come una sorta di contorno cromatico nelle celebrazioni ufficiali. Emblematico è il fatto che John Lydon, rimessosi l'antica maschera di Johnny Rotten, si trovi addirittura al primo posto delle classifiche britanniche delle celebrità, grazie alla percentuale di spazio dedicatogli dai media, in prima fila i fogli di un gruppo nazionalista come l'Express, e cioè il Daily Star, il Daily Express, il Sunday Express e OK!. C'erano una volta quattro ragazzi anarchici e irriverenti, capaci di ridicolizzare l'intera industria discografica britannica e di portare a termine "la più grande truffa del rock'n'roll", ma nel 2002 non ci sono più, anzi forse non sono mai esistiti.. Ogni dubbio sugli obiettivi dell'inutile reunion è stato dissolto dalle dichiarazioni dello stesso Rotten, rilanciate con grande enfasi dai giornali conservatori del Regno Unito. Noi anarchici, noi irriverenti? Tutto uno scherzo, anzi una "grande truffa". Erano altri tempi, eravamo giovani e spensierati… «È il nostro giubileo questo e io sono qui per ricordarvi cosa vuol dire essere britannici, questo é il nostro paese …», «Io mi occupo soltanto di incassare i soldi per i diritti d'autore, il resto non m'interessa…» e, come se non bastasse, «L'Union Jack è la nostra bandiera…». Parole pesanti, quelle di Rotten, vere e proprie pugnalate al cuore per chi ha creduto nella fiammata del punk, ma non finiscono qui. Alla sua sottile campagna demolitoria non poteva sfuggire la politica. Rinunciando anche all'uso intelligente dell'ironia e dello sberleffo lui, che vive stabilmente a Los Angeles si chiede cosa sia successo in Gran Bretagna e come mai la gente non abbia votato per i conservatori. Anzi, va più in là, dichiarando che «.. il socialismo é una barzelletta». Decisamente non poteva fare di più per conquistarsi la fiducia del grande circo mediatico del Giubileo. Il nostro, però, riesce a superare anche ogni più ottimistica previsione, abbracciando con convinzione, sia pur a modo suo, la causa della Regina. Sorprendendo anche i suoi interlocutori esprime un pubblico apprezzamento per la sovrana britannica («…lei va bene, é suo figlio Carlo che non mi piace e finché lo tengono lontano dal trono mi va benissimo»). Questo è ciò che resta dei Sex Pistols. Per chi ha amato, vissuto e sperato nell'impossibile fiammata musicale del punk cade un mito, ma non cambia la realtà.