Il 31 marzo 1923 a Richmond, nello stato dell'Indiana, Louis Armstrong mette piede per la prima volta in uno studio di registrazione in qualità di seconda cornetta ufficiale della Creole Jazz Band di King Oliver. Il locale di registrazione è vicino a una strada ferrata e i musicisti devono interrompersi spesso per lasciar passare i treni rumorosi. Per Louis è un grande giorno perché il re Oliver gli permette ventiquattro battute di assolo in un brano, Chimes Blues, che resta nella storia del jazz come la prima registrazione di Armstrong in qualità di solista. La sua fama è ormai consolidata per la potenza di attacco della sua cornetta e per la grande fantasia poetica che il suo straordinario fraseggio evidenzia. È soprattutto durante le prove, quando Oliver consente a quello che viene considerato il suo rivale una maggior libertà, il magistrale linguaggio di Armstrong emerge con una forza incredibile, incantando un gruppo di giovani musicisti bianchi di Chicago, fra i quali spiccano Bud Freeman, Muggsy Spanier, Pee Wee Russell e Bix Beiderbecke.
Quello che viene chiamato "rock" non è soltanto un genere musicale. È uno stato d'animo, un modo d'essere che incrocia la musica, il cinema, la letteratura, il teatro e la creatività in genere compresa quella destinata alla produzione industriale. Per chi è nato negli anni Cinquanta e Sessanta è un sottofondo, una colonna sonora di ogni momento della vita, di pensieri e ricordi. Esiste da sempre e aiuta a vivere meglio...
31 marzo, 2023
30 marzo, 2023
30 marzo 1935 - John Charles Eaton, un pianista d’impostazione moderna

29 marzo, 2023
29 marzo 1964 - Si accende Radio Caroline
Il 29 marzo 1964, domenica di Pasqua, viene ufficialmente inaugurata Radio Caroline, la più popolare radio pirata della storia del pop anche se non è stata la prima. La prima trasmissione è condotta da Simon Dee, uno dei numerosi disc jockey pirati destinati a diventare stelle dell'etere. L'apertura di Caroline preceduta da un notevole battage pubblicitario suscita molto clamore e qualche segno di fastidio da parte del governo e dell'amministrazione postale britanniche, mentre la novità di una programmazione pop ventiquattro ore su ventiquattro assicura alla radio un pubblico di diversi milioni di ascoltatori in poche settimane. L'idea non è nuova. Sin dal 1960, infatti radio pirata imbarcate su navi trasmettono presso le coste olandesi, danesi e svedesi. La particolarità di Radio Caroline è il suo peso economico oltre che mediatico. Ne è artefice un ventitreenne irlandese di nome Ronan O'Rahilly. Come agente del cantante Georgie Fame, O'Rahilly aveva verificato quanto fosse difficile l'accesso a trasmissioni radiofoniche di un artista privo del sostegno di una grossa casa discografica. La BBC era orientata in senso conservatore nelle proprie scelte, mentre la programmazione pop di Radio Luxembourg era largamente dominata dalle quattro principali etichette britanniche che si spartivano le trasmissioni. O'Rahilly comprende che una stazione pirata può spezzare il monopolio della BBC e di Radio Luxembourg sulla programmazione musicale pop. Con 250.000 sterline, raccolte in vario modo, acquista e risistema una vecchia nave passeggeri danese, il "Frederika", e vi installa due trasmettitori da 10 kilowatt con un'antenna da cinquanta metri. Ancorata circa quattro miglia al largo di Harwich, la stazione viene presto raggiunta da una seconda nave pirata, Radio Atlanta, che getta l'ancora di fronte a Frinton-on-Sea nell'Essex. In luglio le due stazioni si fondono e la nave "Frederika" fa rotta verso l’isola di Man diventando Radio Caroline North, mentre Radio Atlanta muta il nome in Radio Caroline South. Immediatamente iniziano i tentativi di ridurre al silenzio le due stazioni. Il governo conservatore britannico minaccia di prendere provvedimenti legislativi per mettere fuorilegge le due stazioni, ma poi evita di passare dalle parole ai fatti per timore degli effetti negativi di una simile iniziativa sulla imminente consultazione elettorale. La popolarità delle due Caroline incoraggerà la nascita di altre nuove stazioni.
28 marzo, 2023
28 marzo 1982 – La pistola di David Crosby

Il 28 marzo 1982 a Los Angeles è in programma una grande manifestazione contro l'utilizzo dell'energia nucleare sia in campo militare che civile. L'appello, lanciato da varie associazioni, ha coinvolto un gran numero di artisti. Tra questi c'è David Crosby, già componente dei Byrds divenuto un personaggio leggendario nella storia del rock con la formazione dei Crosby, Stills, Nash & Young. Da tempo la sua stella musicale si è appannata costringendolo a vivere perennemente rinchiuso nella gabbia dorata del ricordo. Nonostante gli interessanti sforzi solistici si sente prigioniero di un mito. I critici e anche il pubblico sono più interessati alle periodiche "reunion" del gruppo storico che al valido e originale lavoro da solista. Con il passare degli anni l'iniziale passioncella per le magiche sostanze e per l'alcol ha finito per diventare, in alcuni periodi, quasi una soffocante ragione di vita. Il poderoso movimento antinucleare, che affonda le sue saldissime radici nella cultura pacifista degli anni Sessanta e Settanta sembra aver risvegliato la sua voglia di vivere. In esso ha ritrovato il clima dei giorni elettrizzanti delle battaglie per i diritti civili e progressivamente si è liberato dell'abulia in cui era caduto. Il suo rinnovato attivismo ha riportato su di lui l'attenzione del pubblico, ma anche quella, più insistente, della polizia e delle forze di sicurezza, in particolare dell'onnipotente e onnipresente FBI. Attorno alla città di Los Angeles, verso la quale sta convergendo un gran numero di manifestanti, la polizia ha rafforzato i controlli e i posti di blocco. In uno di questi incappa anche David Crosby. Gli agenti lo riconoscono, lo fanno scendere, lo sottopongono a un rapido test antidroga e gli perquisiscono l'automobile. Al termine degli accertamenti il musicista viene arrestato per probabile guida sotto l'effetto di stupefacenti, possesso di una modesta quantità di sostanze varie e, soprattutto, per detenzione di armi. Tra le sue cose è stata, infatti, rinvenuta una pistola. David rifiuta di rispondere a quasi tutte le domande che gli vengono poste. Il suo sguardo indifferente e ironico indispettisce gli agenti che cercano in tutti i modi di farlo parlare. Si degna di rispondere soltanto quando, soppesando tra le mani il suo revolver, un uomo in divisa sbotta: «Che cosa ci fa una pistola nel cruscotto di un pacifista?». David sbotta: «John Lennon, amico, ricordati come è finito John Lennon. Io non voglio finire così».
27 marzo, 2023
27 marzo 1981 – Il primo singolo dei Tenpole Tudor

26 marzo, 2023
26 marzo 1952 – Paolo Damiani, un contrabbasso con i fiocchi

25 marzo, 2023
25 marzo 1981 – La Contiana di Sanremo

24 marzo, 2023
24 marzo 1938 - Steve Kuhn, un pezzo di storia del jazz moderno
Il 24 marzo 1938 nasce a New York il pianista Stephen Lewis Kuhn, in arte Steve Kuhn. Inizia a studiare come pigiare nel miglior modo possibile i tasti del pianoforte a cinque anni, prendendo lezioni da una concertista classica. Dopo alcuni anni trascorsi a suonare in vari locali di Boston con gruppi semidilettantistici, debutta come professionista accanto a Coleman Hawkins, Chet Baker e Vic Dickenson. Diplomatosi ai corsi di musica dell'università di Harvard, frequenta le lezioni della celebre scuola di Lenox, dove ha modi di incontrare musicisti come Bill Evans, George Russell, John Lewis, Ornette Coleman e altri personaggi fondamentali nello sviluppo del jazz moderno. All'inizio degli anni Sessanta, dopo una breve collaborazione con John Coltrane, Steve Kuhn suona con i gruppi di Kenny Dorhan, Stan Getz, Art Farmer, poi con un trio a suo nome di cui fanno parte anche il batterista Pete La Rocca e il contrabbassista Steve Swallow. All'inizio degli anni Settanta, si trasferisce in Svezia dove suonato spesso con Palle Danielsson e John Christensen. In anni più recenti svolge un'intensa attività concertistica e discografica esibendosi sia negli Stati Uniti sia in Europa e partecipando tra l'altro ad alcune sedute di registrazione di notevole interesse.
23 marzo, 2023
23 marzo 1953 – Chaka Khan, l'attivista soul delle Black Panthers

22 marzo, 2023
22 marzo 1978 – All you need is cash

21 marzo, 2023
21 marzo – Il Nawroz, capodanno kurdo
Il 21 marzo i kurdi festeggiano il loro capodanno chiamato Nawroz (nuovo giorno). Esso ricorda la vittoria, avvenuta nel 612 a .C. dei Medi, come anticamente venivano chiamati i kurdi, guidati leggendario fabbro Kawa contro il tiranno sanguinario Dehok. Per l’occasione vengono accesi grandi fuochi sulle montagne. Gli storici fanno notare che il 612 a . C. è l’anno della distruzione di Ninive, che segna la fine dell’impero assiro da parte dei “popoli della montagna”, chiamati “popolazione che nessuno conosce”. Nonostante il capodanno coincida con il probabile ricordo di una vittoria con le armi, nella tradizione kurda la sapienza conta più delle armi e il valore in battaglia non è un attributo necessario per entrare nella leggenda. Una notazione storica curiosa è che Salahaddin, il leggendario Saladino eroe dell’Islam e dei romanzi di Walter Scott, era un kurdo della dinastia degli Ayubidi a cui viene rimproverato dai suoi connazionali oggi di aver combattuto e vinto per la causa dell’Islam e non per quella della sua terra. Le splendide montagne dell’Eden da cui, secondo la Bibbia , scendevano fiumi di latte e miele sono oggi lo scenario della tragedia di un popolo senza nazione e diviso tra vari stati, nessuno dei quali è disposto a riconoscerne l’indipendenza e la sovranità. Il petrolio, più del frutto dell’albero proibito, ha provocato la devastazione del Giardino dell’Eden
20 marzo, 2023
Marino Marini, tra canzone napoletana e jazz

19 marzo, 2023
Giuseppe Cattafesta, uno dei pionieri della musica sincopata

18 marzo, 2023
18 marzo 1896 - Jean Wiener, il pianista del Boeuf sur le Toit
Il 18 marzo 1896 nasce a Saint-Cloud, in Francia, il pianista e compositore Jean Wiener. Dopo aver brillantemente concluso gii studi di musica classica al conservatorio di Parigi, dal 1920 comincia suonare e a organizzare concerti nei quali introduce, insieme a pezzi classici, brani americani, interpretati in stile jazzistico. Il suo nome è però indissolubilmente legato a quello del Boeuf sur le Toit, un locale di Parigi che l'ha visto tra i primi protagonisti. Avviene quando il club Le Gaya, in via Duphot vicino alla Madeleine, nel quale suonava su un piano verticale i successi che venivano dall'America si rivela troppo piccolo. Così Louis Moyses, il proprietario, apre Le Boeuf sur le Toit in via Boissy d'Anglas, nello stesso quartiere, che diventa il luogo di ritrovo di tutto il mondo dell'arte e dello spettacolo parigino. Nel 1936 Jean Wiener forma con il pianista belga Clement Doucet un duo che fino al 1939 darà in tutto il mondo più di duemila concerti. Nella seconda parie della sua carriera Jean Wiener si dedica soprattutto alla composizione di musiche per film pur non rinunciando a qualche incisione da solo e in duo con il vecchio socio Doucet. Muore a Parigi l'8 giugno 1982.
17 marzo, 2023
17 marzo 1931 – Miriam Klein, nata a Basilea, vicino a Chicago

Il 17 marzo 1931 nasce a Basilea, in Svizzera, la cantante Miriam Klein. Come può una ragazza nata nella fredda e austera confederazione elvetica diventare una delle stelle europee del blues? Tutto comincia quando la ragazza, avviata dai genitori ai normali studi musicali, ascolta per la prima volta i suoni che provengono dai dischi di una collezione privata di un amico della sua famiglia. Sono brani che hanno le tinte del blues e la piccola Miriam resta colpita dalle voci di interpreti dai nomi per lei ancora sconosciuti: Bessie Smith, Billie Holiday, Lester Young e Frankie Newton. Sono dischi che i suoi coetanei italiani e tedeschi non possono ascoltare, perché vietati dai regimi fascista e nazista. La bufera della seconda guerra mondiale sfiora ma non colpisce la piccola repubblica dove vive e il dopoguerra le porta una lunga colonna sonora che lei già conosce. Ascolta alla radio i concerti jazz che arrivano da Parigi e decide che quella deve essere la sua vita. Nel 1947, a sedici anni, inizia a cantare con vari gruppi di musicisti svizzeri, ma ben presto i confini della Confederazione le appaiono stretti e soffocanti. Molla la famiglia, gli amici e il suo ambiente e se ne va a Parigi. Nella capitale francese la sua voce non fatica a farsi notare. In breve diventa una delle vedette del Mars Club e si trova a cantare al fianco di personaggi che fino a quel momento aveva conosciuto soltanto nei dischi, come Don Byas e Art Simmons. Quando ritorna nella sua terra la piccola Miriam, adolescente innamorata del blues e del jazz, ha lasciato il posto a un'affermata vocalist famosa in tutto il mondo. A dispetto della promessa fatta in gioventù di non voler tornare in quella Svizzera che le era parsa arida e noiosa, decide di considerare il paese natale come una sorta di rifugio in cui tornare tra una tournée e l'altra. La sua produzione discografica nel frattempo si fa imponente, con brani che finiranno per segnare come pietre miliari la sua costante evoluzione musicale e tecnica: da Gimme a pigfoot del 1964 a una strepitosa Fine and mellow del 1973, in cui la sua voce è accompagnata da un gruppo di jazzisti di primo piano come Roy Eldridge, Dexter Gordon e Slide Hampton, per arrivare alle sorprendenti interpretazioni nel 1979 di Mean to me e Lush life con Roland Hanna e George Mraz. Per quel che riguarda le sue origini c'è chi giura di aver colto al volo questa battuta: «Si, sono nata a Basilea, a pochi chilometri da Chicago…».
16 marzo, 2023
16 marzo 1966 – Una zanzara eversiva

15 marzo, 2023
15 marzo 1932 – Arif Mardin, il soul di un immigrato turco

14 marzo, 2023
14 marzo 1979 - Nicoletta Romanoff, la bionda discendente degli Zar

13 marzo, 2023
13 marzo 1971 - Gli Allman al Fillmore East

12 marzo, 2023
12 marzo 1896 - Jesse Fuller, The Lone Cat
Il 12 marzo 1896 nasce a Jonesboro, in Georgia Jesse Fuller, detto The Lone Cat, il gatto solitario, considerato uno deigli ultimi grandi interpreti vagabondi della musica nera. Canta accompagnandosi con la chitarra a dodici corde, l’armonica, il kazoo, la grancassa, i piatti e uno strumento di propria invenzione, il fotdella (una specie di basso a sei corde azionato da un piede). La sua carriera inizia intorno all'età di dieci anni quando, già a suo agio con l'armonica e la chitarra, si esibisce nelle feste contadine e nei balli dei fine settimana. Nel 1918 si trasferisce a Cincinnati e da lì inizia a girare per gli stati del nord e in Canada con lo spettacolo itinerante dell'Hagenbeck Wallace Circus. Nel 1922 si stabilisce a Los Angeles e due anni dopo partecipa a due film di Raoul Walsh: “Il ladro di Baghdad” con Douglas Fairbanks e “All'ombra delle pagode" con Pola Negri. Un po' stanco delle regole dello star system decide di mollare tutto e tornare sulla strada. Per sbarcare il lunario fa il venditore di hot dogs davanti l'uscita della United Artists a Hollywood, lavora in una piantagione di cotone a Bakersfield, per la Southern Pacific Railroad e presso alcuni cantieri navali in California. Per raggranellare qualche soldo in più accetta di partecipare a un paio di film. Cambia idea alla fine degli anni Quaranta quando incontra Leadbelly che lo convince a esibirsi nei club di Hollywood. Negli anni Cinquanta partecipa a varie trasmissioni televisive a San Francisco e a Los Angeles e registra i suoi primi dischi per la Cavalier , Arhoolie nel 1955 e Good Time Jazz nel 1958. Nel suo repertorio ci sono oltre ai blues, vecchie ballate e brani di boogie-woogie. Nel 1959 è l'invitato d'onore ai festival di Berkeley e di Monterey. Nel 1968 viene girato un film interamente su di lui intitolato “Jesse Lone Cat Fuller”. Muore a Oakland, in California, il 29 gennaio 1976.
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